Il diritto di famiglia tra ieri ed oggi

famigliaIl diritto di famiglia è senza ombra di dubbio uno dei più discussi e animati da quando è stato istituito, tanto è vero che basta ricordare anche solo vagamente le accese discussioni che ci sono state sul tema dei figli naturali e di quelli adottivi, sul reato di abbandono del tetto coniugale, sul delitto d’onore, sulla separazione dei beni, sull’introduzione del divorzio e successivamente del divorzio breve e, in ultima istanza, quanto si è parlato spesso con termini fuori dal ring della civiltà delle unioni civili sia per coppie omosessuali che per coppie eterosessuali.

L’ambito della famiglia è stato regolamentato a più non posso e lo è stato soprattutto perchè si è sempre tentato di seguire i cambiamenti del concetto di “famiglia” che anno dopo anno non hanno mai smesso di tenere impegnati giuristi e società civile.

Storicamente il diritto di famiglia ha sempre seguito, anche se spesso e volentieri in netto ritardo, quella che è stata l’evoluzione della società. Ad oggi, sulla base di quanto stabilisce l’articolo 143 del Codice Civile, i coniugi sono legati tra loro da un obbligo di fedeltà, da assistenza morale e materiale, nonché dalla coabitazione; l’articolo 147 stabilisce invece il diritto e il dovere da parte dei genitori di educare e mantenere la prole nel rispetto delle loro individualità, dei loro limiti e delle loro capacità, ed è sulla base di questi due articoli che si regge un po’ tutto l’asset legale della famiglia.

Al di là dei tanti aspetti che animano il dibattito sul diritto di famiglia, fortunatamente da diversi anni a questa parte l’Italia riconosce il diritto da parte dei coniugi di ricorrere allo strumento del divorzio che, proprio di recente, è stato ulteriormente riformato tramite l’introduzione dell’ormai famoso divorzio breve. Il repentino cambio di passo che si è registrato in materia ha stravolto un po’ il senso stesso che finora contraddistingueva la rottura di un vincolo matrimoniale: d’ora in avanti, infatti, i tempi necessari per arrivare al divorzio definitivo sono drasticamente stati ridotti sia nel caso di una separazione negoziale che nel caso di una procedura giudiziale (le norme stabiliscono che il divorzio debba essere riconosciuto nell’arco massimo di 6 mesi dinanzi alla consensualità dei coniugi ed entro 1 anno dinanzi all’ipotesi dello scontro giudiziale).

Un avvocato matrimonialista è senza ombra di dubbio la migliore figura alla quale ci si possa rivolgere nell’ipotesi di separazione e divorzio, ma anche per quel che riguarda temi attinenti l’affido dei figli, la successione dei beni, e così via.

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