Oceano Atlantico in gommone: l’impresa dei palermitani Davi e Bellavista

bridge-599223_960_720Un’impresa senza precedenti, la Ocean Rib Experience, che li ha catapultati di diritto nella storia della gommonautica. Sergio Davi e Alessio Bellavista, partiti da Palermo ad aprile a bordo di un gommone con un motore a 4 cilindri, hanno attraversato Mediterraneo e Oceano Atlantico, sbarcando il 20 giugno a Recife, in Brasile, dopo 300 ore di navigazione e 4.300 miglia percorse.

 

Il primo scalo in Sardegna, poi Baleari, Spagna meridionale, Marocco, Gran Canaria, Capo Verde e infine Brasile.

 

A Gran Canaria l’imbarcazione e i motori sono stati controllati attentamente, prima di procedere con la parte più lunga e difficile del viaggio sull’oceano. I tratti di navigazione più avventurosi e impegnativi sono stati quelli tra Capo Verde e l’arcipelago di Fernando de Noronha, 350 chilometri al largo delle coste brasiliane. 132 ore di navigazione ininterrotta, a 9,5 nodi di velocità media, scandite da piogge tropicali e burrasche che hanno in più di una circostanza messo a dura prova la tempra dei due raider.

 

Impresa tutt’altro che scontata, visto che Davi e Bellavista hanno affrontato un mare molto mosso, con vento a 20 nodi e onde di 3 metri di altezza. A Recife, meta finale del lunghissimo viaggio, Davi e Bellavista sono stati accolti come eroi dalle autorità locali e dalla stampa.

 

Quello di Sergio Davi è un nome conosciuto nell’ambiente della nautica. Nel 2010 e nel 2012, partendo da Palermo sempre a bordo di un gommone aveva raggiunto prima Amsterdam poi il Circolo Polare Artico. Nel 2015, insieme a Bellavista, aveva già tentato l’avventura transatlantica, abbandonata poi a causa di un incendio a Lanzarote, ancor prima di iniziare la vera traversata. Un colpo duro da digerire, tanto che l’impresa sembrava abbandonata definitivamente. Fino a quando le nuove tecnologie e i migliori accessori per gommoni hanno offerto nuove garanzie e riacceso le speranze.

 

Motivo in più per celebrare questo successo, nonostante qualche ora di ritardo all’arrivo rispetto alla tabella di marcia preventivata.

 

Attraversando l’oceano con un gommone ti senti minuscolo, una noce nel vasto mare, questa è la sensazione”, ha raccontato Davi ai giornalisti, descrivendo il sogno di una vita. “Ho lavorato a questo progetto come se fosse un figlio. Il mare non ci ha accompagnato, anzi, è sempre stato abbastanza… incazzato. Abbiamo dovuto lottargli contro. Dopotutto siamo stati suoi ospiti, non ci possiamo lamentare. L’immagine che mi rimarrà nel cuore? Quando ho visto la prima terraferma dopo tanti giorni, l’Ilha di Fernando de Noronha. Siamo arrivati lì all’alba, l’isola è spuntata all’orizzonte come per magia, al sorgere del sole. È stata un’emozione meravigliosa e indescrivibile”.

 

 

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