Quali macchine vengono usate per i lavori stradali?

asphalt-2580494__340Per la realizzazione delle strade vengono impiegati numerosi macchinari che possono essere considerati come veri e propri gioielli della tecnica, decisamente all’avanguardia per le prestazioni che sono in grado di garantire. Basti pensare, per esempio, al rullo compattatore, che ha lo scopo di garantire una compattazione ottimale con il numero di passaggi più basso possibile, al fine di accelerare le tempistiche. I rulli compressori, in particolare, sono concepiti e messi a punto per offrire prestazioni di alto livello in tutti i cantieri. I rulli sono indispensabili sia quando ci si intende avvalere dei metodi di compattazione standard sia quando c’è la necessità di adattare la frequenza e l’ampiezza a una zona complicata. In un cantiere la situazione operativa è suscettibile di cambiamenti, se è importante la sicurezza di chi manovra questi macchinari, è altrettanto vero che non si può rinunciare alla costanza delle performance e della produttività.

Anche la finitrice fa parte del novero delle macchine che vengono adoperate per i lavori stradali. Vi si ricorre, nello specifico, per stendere il conglomerato bituminoso che è indispensabile per generare lo strato di base e per la formazione del tappetino di usura. Mentre la finitrice stende il conglomerato in fase di pre-compattamento, è compito del rullo compattatore provvedere al compattamento conclusivo. Il calcatoio con azione battente è uno degli elementi fondamentali delle finitrici, che servono anche a effettuare la cosiddetta lisciatura, per la quale c’è bisogno di una piastra munita di un sistema vibrante e riscaldata con dei bruciatori che funzionano con il gpl.

Le finitrici assicurano prestazioni differenti e hanno potenzialità diverse in base allo strato di materiale che viene realizzato, e in particolare a seconda del suo spessore e della sua larghezza. Nel caso di una finitrice con cingoli, la larghezza di stesa può andare oltre i 15 centimetri. Un altro parametro che si deve tenere in considerazione è la dimensione della feritoia di uscita del banco vibrante. Le emissioni di vibrazioni meccaniche sono molto consistenti nelle finitrici, che lisciano il materiale proprio per effetto di un’azione battente e di un’azione vibrante.

In questa rassegna non ci si può dimenticare, inoltre, delle fresatrici. Questi macchinari nascono per stendere l’asfalto, ma possono essere impiegati anche per la stesura del materiale di risulta finalizzata al riempimento di scavi. Non solo: le tante applicazioni possibili contemplano anche l’ampliamento di una sede stradale già esistente e la realizzazione di un marciapiede. Le fresatrici si fanno apprezzare per la loro rapidità di lavoro; per definire l’altezza del piano che è necessario stendere, non bisogna far altro che regolare l’altezza della lama rasello posteriore. Non occorre che la macchina motrice passi sopra il materiale che è stato steso nel caso in cui sia prevista la possibilità di lavorare fuori sagoma.

Le asfaltatrici, invece, in genere sono gommate, e assicurano standard di mobilità elevati in cantieri che presuppongono un numero elevato di spostamenti. Per fare in modo che il manto venga steso in modo omogeneo, è prevista la presenza di un carro grazie a cui possono essere assorbiti gli urti. Nel caso in cui ci sia bisogno di operare in spazi molto ristretti, è preferibile ricorrere a una asfaltatrice che offra lo sterzo assistito, tale da assicurare un ridotto raggio di sterzata. Per un comfort maggiore per gli operatori, invece, è auspicabile la disponibilità di un sistema di ventilazione che consenta di aspirare i fumi che provengono dalla camera della coclea e dal tunnel del convogliatore.

Infine, ecco gli escavatori: come il loro nome lascia intuire, servono a scavare il terreno, ma anche a operazioni di compattamento, di carico e di trasporto. La struttura di questo macchinario è composta dalla torretta con la cabina e dal corpo basso, che prende il nome di carro e che è collegato alla parte superiore tramite la ralla. Mentre il carro resta fermo, la torretta ha la possibilità di ruotare in tutte le direzioni. Quando si è in presenza di un punto di scavo che risulta più basso rispetto al terreno, è necessario usare la benna che è montata sul braccio dell’escavatore.

Tra le imprese specializzate in questo settore, Tecnofrese si avvale di macchinari di ultima generazione, capaci di assicurare prestazioni al top in ogni contesto.

 

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