I rivetti a strappo sono particolari sistemi di fissaggio molto utilizzati in diversi ambiti industriali e non solo. Sono composti sostanzialmente di due parti: una testa e un lungo fusto. In fase di fissaggio un particolare attrezzo, detto rivettatrice, tira il fusto, incastrando la boccola nel materiale, anche in più strati, da fissare, mentre tira il fusto strappandolo dalla sue sede. In questo modo la testa, chiamata in gergo boccola, rimane fissa in sede.
Tipologie di rivetti
Basta guardare alla pagina del sito trovarivetti.it dedicata ai rivetti a strappo per comprendere che ne esistono di varie tipologie, materiali, dimensioni. La scelta del rivetto “giusto” dipende ovviamente dal tipo di utilizzo che si deve fare di questo sistema di fissaggio. Esistono rivetti a strappo con boccola particolarmente ampia, così come modelli che hanno una testa tondeggiante e di dimensioni non particolarmente più ampie rispetto al fusto. I rivetti a strappo a testa svasata si utilizzano invece in quelle situazioni in cui è necessario celare la presenza dell’elemento di giunzione, la cui testa quindi risulterà completamente “annegata” nella superficie.
Perché si usano i rivetti
In sostanza un rivetto consente di unire due materiali, solitamente due o più lamine o strati, in modo saldo e continuativo nel tempo. Si sfrutta un rivetto laddove una colla causerebbe una tenuta poco solida o anche nel caso in cui i materiali da unire non possono essere incollati con alcun prodotto disponibile in commercio. Allo stesso modo si sfruttano i rivetti, soprattutto quelli a strappo, nel caso in cui due metalli non possano essere saldati. Nella fase di fissaggio è importante notare come il rivetto a strappo modifichi la sua forma; contrariamente a quanto avviene con un comune chiodo o con una vite, il rivetto non può essere rimosso senza di fatto romperlo completamente. La rimozione causa anche il danneggiamento delle superfici congiunte. Quindi si sfruttano questi sistemi di giunzione nel caso in cui il fissaggio sia inteso come perenne, o quantomeno particolarmente duraturo nel tempo.
Di cosa è fatto un rivetto
I rivetti a strappo sono esclusivamente in metallo. Spesso si tratta di acciaio, del tipo inossidabile per giunture che devono essere esposte alle intemperie. Ci sono però anche rivetti in ottone, in zama o in altre leghe. È importante notare come solitamente ciò che conta è il materiale della boccola, in quanto il fusto, che di fatto è una sorta di chiodo privo di testa, viene quasi completamente eliminato nell’operazione di fissaggio.
Scegliere il rivetto giusto
Quando si devono acquistare dei rivetti a strappo è importante verificare la dimensione dei fori in cui saranno inseriti. Questi rivetti infatti solitamente si utilizzano predisponendo un foro sulle superfici da fissare; tale foro deve essere di diametro inferiore a quello della boccola chiusa. Ci sono poi rivetti a strappo dalle forme particolari, il cui utilizzo va ragionato al momento della scelta. Ad esempio il rivetto a fiore è costruito in modo che la parte inferiore della boccola si espanda a creare dei riccioli, per rendere praticamente impossibile sfilarlo dal luogo in cui è inserito.